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Centochiodi

Ieri, dopo mille anni, sono andata al cinema. Dopo mille anni infatti ho trovato un film che mi interessava vedere.
Mossa a compassione, la Giò è venuta con me, e il film in questione è il seguente:

 
Ora, l’idea di Raz Degan come protagonista non era sicuramente delle più allettanti, ma la trama sembrava interessante, e anche il film, alla fine, mi è piaciuto. Se posso dare il mio spassionato parere (posso? eh? posso? ok, lo dò!), l’idea mi è sembrata molto buona, anche se mi ha stupito molto come il regista l’abbia poi sviluppata. Però, tutto sommato, mi è risultato molto gradevole. Bellissime le inquadrature, le luci e la caratterizzazione dei personaggi. Una nota di merito sicuramente a Mr. SonoFattiMiei che si è rivelato (sempre a mio modesto parere) un bravo attore, e acquista punti anche per avere più espressioni facciali di Stuart Townsend (per quanto ami quell’uomo, non si può negare l’evidenza: come attore è veramente triste!). E poi, insomma. Il buon Raz sarà pure un sacco truz, ma…
schif schif proprio non fa!!!

Categorie:Intrattenimento
  1. Giorgia
    2 aprile 2007 alle 15:05

    anche a me Raz Degan è quasi piaciuto… il film meno… mi sebrava + un documentario sulla romagna da cartolina che un film… ma non mi sono annoiata e questo è un punto a favore

  2. Silvia
    2 aprile 2007 alle 22:03

    Domanda: ma x tutta la durata del film, Raz ha piantato dei chiodi, o nemmeno uno?

  3. Giorgia
    3 aprile 2007 alle 09:01

    non puoi capire… piantare chiodi era una metafora della vita…anche se non ho capito perchè…

  4. MiseriaCantare
    3 aprile 2007 alle 09:21

    Uff… Devo sempre spiegare tutto io…
    Allora, lui pianta i chiodi nei libri come dimostrazione che i libri di per sè stessi non sono la della vita vera e tantomeno una rappresentazione veritiera di essa. La vita vera la fanno gli uomini, la sua è una resurrezione, si spoglia da tutto ciò che aveva e rinasce per condurre una vita vera, reale, a contatto con delle persone semplici ma vere. Inchiodare i libri al pavimento è come la crocifissione della sua vita passata, che lui con questo gesto rinnega.
    Capito? (^___^)

  5. Silvia
    3 aprile 2007 alle 13:08

    Alla fine allora pianta dei chiodi ai libri se li inchioda al pavimento, no? Quindi…. la mia domanda è giusta…
    Giorgia, vuoi stare attenta quando vai al cinema???

  6. Giorgia
    3 aprile 2007 alle 14:58

    io non capisco… perchèèèèèèèè T__T

  7. MiseriaCantare
    3 aprile 2007 alle 15:08

    Scusate, correggo la frase "i libri di per sè stessi non sono la della vita vera", volevo dire i "libri di per sè stessi non sono la vita vera".
    Silvia, la domanda ci stava, ma lui non ha piantato chiodi per tutto il film, solo in un flashback alla fine. Però sì, li ha piantati. Ha inchiodato i libri al pavimento della biblioteca dell\’università. Ah, troppo sovversivo……….

  8. Silvia
    3 aprile 2007 alle 21:29

    Grazie, volevo solo sapere se il titolo aveva un senso oppure no. Ora ho capito che ce l\’ha… mi sta incuriosendo (°__°)

  9. Michele
    3 aprile 2007 alle 23:06

    Ma se uno va nella biblioteca dell\’universita a leggere un libro,dopo lo deve anche inchiodare al pavimento quando lo ha finito???

  10. your[imaginary]friends
    4 aprile 2007 alle 22:49

    Io lo aspetto in videoteca, però ho visto l\’intervista al regista Olmi che aiuta molto ad una corretta lettura del film.Innazitutto è il suo ultimo film, così ha dichiarato, poichè nel lavoro di regista si sente arrivato, e quindi ha condensato una serie di immagini e suggestioni che fanno parte non solo del suo lavoro ma anche della sua vita.In contemporanea è uscito anche un libro che ha in apertura una frase che fa pressapoco così: "Nessun libro vale quanto un caffè con un\’amico", un invito a vivere la vita personalmente distaccandosi da quella che è la conoscenza indiretta dei libri, della televisione, di internet. Inoltre afferma che i libri sono stati motivo di scontri fra uomini e altro non sono che pensieri di altre persone come noi, primo fra tutti la Bibbia. Ma non si critica il contenuto, e forse per questo la Chiesa non se ne è occupata più di tanto di questo film, si sottolinea semmai, quanto peso possa avere un libro sul destino degli uomini.Un\’ultima cosa, la scelta di Raz Degan è stata casuale. Lo stesso Olmi non lo riconobbe quando vide il provino, però gli piacque e solo dopo, resosi conto che era un modello e non un attore, ebbe dei seri dubbi sulla sua scelta. Ma Degan convinse Olmi come attore ed è per questo che si è meritato il ruolo di protagonista.

  11. your[imaginary]friends
    4 aprile 2007 alle 22:49

    La prossima volta ci vengo io al cinema con te…. che almeno i film li capisco 😛

  12. MiseriaCantare
    5 aprile 2007 alle 09:29

    @ Cri: eheheheh, ok, la prossima volta so a chi chiedere!
    @ Miky: solo se sei un professore di filosofia e dopo vai ad abitare in un rudere sulle rive del Pò!

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