Ok, come faccio a fare un post decente sulle 48 ore pazzoidi, magiche, divertenti, folli e grandiose appena trascorse? Non so, ora ci provo. Allora, diciamo che il programma è stato rispettato perfettamente fino alle 7 e un quarto di sabato mattina, quando ci siamo imbarcati sull’aereo in perfetto orario e invece di decollare ci hanno detto che avremmo ritardato di 55 minuti causa maltempo. Poi, un viaggio assurdo, lunghissimo e pieno di turbolenze che ci hanno fatto veramente paura e non solo… Teto a 15 secondi dall’atterraggio, quando il carrello stava per toccare il suolo olandese, non ce l’ha fatta più e ha "bagnato" il nostro arrivo e l’aereo, lasciando qualcosa da fare alle hostess che nonostante le avessimo chiamate ripetutamente non ci hanno cagato pari e ci hanno pure trattato male. Spero si siano divertiti a ripulire il tutto. Ma perchè EasyJet non tiene i sacchetti appositi nel sedile di fronte, come tutti? Bah. Il secondo imprevisto è capitato appena scesi alla stazione centrale di Amsterdam, mentre ci siamo attardati un attimo a fumare la prima paglina olandese sui binari. Scena: Pito scruta Erre da capo a piedi. Erre: "Cosa c’è Pito?". "Erre dov’è il tuo zaino?" "Cazzooooo!" Erre corre di nuovo sul treno, recupera lo zaino e noi restiamo senza parole sul binario mentre il treno riparte con sopra il nostro eroe. Al che penso, wow, siamo qui da 5 minuti e mi sono già persa il moroso. Fantastico. Dopo un’oretta è tornato, per fortuna, e nel frattempo noi tre rimasti siamo andati al centro informazioni turistiche a cercare da dormire. Tutto pieno. Anche lì, altro momento di panico, ad Amsterdam non c’era un buco per dormire che costasse meno di 80 euro a testa. Poi alla fine abbiamo trovato un appartamento in centro a 50 euro a persona, e quindi ci siamo presi quello. Mentre aspettavamo il ritorno di Erre, siamo tornati alla stazione sotto alla prima bufera di neve dal weekend, e poi ci siamo diretti all’appartamento, mentre nel frattempo era tornato il sole. Da lì, è potuto iniziare veramente il weekend che sognavamo. L’appartamento era al terzo piano di una casa in centro, super caratteristico, bellissimo, grande e pulito. Abbiamo appoggiato gli zaini e ci siamo lanciati per le strade, in primis alla ricerca di cibo! Pranzo in un ristorante italiano che di italiano aveva solo i nomi scritti sul menu ma dove abbiamo mangiato benissimo, poi il resto del pomeriggio in giro per strade, negozi e coffeshop, passando da sole a neve ogni mezzora. Incredibile. Poi alla sera dopo varie peripezie siamo arrivati al Paradiso dove c’era il famoso mitico concerto dei Mercury Comecazzosichiamano. Siamo arrivati sotto la solita bufera di neve e abbiamo dovuto aspettare fuori per fortuna al coperto una quarantina di minuti, minuti difficilissimi dove abbiamo rischiato seriamente l’assideramento. Poi finalmente dentro, e quando ci siamo guardati intorno dentro alla storica chiesa sconsacrata, ci siamo guardati e abbiamo sentito che ce l’avevamo fatta, che la nostra folle impresa era riuscita, e quello di cui abbiamo parlato da quella sera di fine agosto e che sembrava una pura e semplice pazzia era diventata realtà. C’eravamo. Il concerto è stato super, ok, non amo alla follia i Mercury Rev, ma oggettivamente è stato uno show della madonna. Durante il concerto ho anche conosciuto una ragazza di Correggio che era appena arrivata ad Amseterdam per fare la ragazza alla pari, quindi si è aggregata a noi e le è anche toccato di assistere a una lezione di speleologia di base tenuta dal prof. Pistone, che dopo 12 birre era veramente in forma. Il rientro ce lo siamo fatti in taxi, eravamo veramente troppo cotti, poi una cenetta veloce a base di toast in un pub vicino casa e poi collasso generale dopo le prime 24 ore di follia allo stato puro. Domenica giornata di neve, neve e neve, che dopo una meravigliosa colazione a base di pancakes ci ha costretti a rinchiuderci in un coffeeshop (uh che tragedia……) fino a che non smettesse, peccato che non abbia mai smesso… Dopo ci siamo fatti un po’ di shopping innevato e poi ci siamo mossi verso la stazione per tornare in aeroporto. Gli ultimi 300 metri per arrivare in stazione sono stati la ciliegina sulla torta del weekend, una bufera di neve che non ti faceva stare in piedi e non si potevano tenere gli occhi aperti. L’attesa in aeroporto è passata tranquilla mangiucchiando, bevendo e fumando le ultime sigarettine olandesi e poi il rientro a Milano. Viaggio molto tranquillo al contrario dell’andata. Pito ci ha poi scarrozzati di nuovo a Modena (stoico e indistruttibile!) e siamo approdati davanti alla Pitocasa alle 2 in punto. 48 ore esatte dalla partenza. Questa la mera cronaca. Ma questo weekend è stato molto di più, è stato delirio allo stato puro, un’impresa quasi storica. Siamo pronti a sfidare chiunque a fare altrettante cose in 48 ore. La maggior parte del merito della riuscita di questo viaggio va ovviamente alla compagnia. Tutto è stato perfetto ed è anche grazie alla sinergia che abbiamo creato, ognuno ha fatto la sua parte e tutto è stato come lo avevamo immaginato, anzi, meglio. Alcune delle perle che rimarranno nella storia: "Per calmarmi datemi della marijuana, oppure quella cosa che fa rima" "Guarda, per me lui è un cretino" "Comunque in questi giorni c’è stato un freddo ingiusto" "Non confondiamo lo champagne con il caffè" "Fammi il conto". Poi non potremo mai dimenticare appunto l’exploit di Teto, la bardata di Pito e la sua insofferenza nel viaggio di andata (quello che sull’aereo gridava al pilota "Ziocàààn chi cazzo ti ha dato la patente!!!" era lui), Erre che rimane chiuso nel treno e se ne va in una scena simil Sliding Doors strappalacrime e io che continuo a ripetere "non ci posso credere", le scale allucinanti dell’appartamento, la neve che non era neve ma palline di ghiaccio che ti si infilavano in tasca e non si scioglievano, l’attacco di Parkinson di Pito che non ci faceva leggere la cartina, Teto che stramazza sul tapis roulant in aeroporto, il taglio di capelli di Erre per l’occasione… Insomma un milione di cose, un milione di emozioni e sensazioni diverse (il freddo soprattutto). Di più non so cosa dire, nelle foto che sto per caricare ci sono molte di queste cose, ma non rendono al meglio l’idea, sono stata benissimo, siamo stati grandiosi, abbiamo organizzato il weekend perfetto, il delirio più assoluto. Grazie boys, siete stati grandi. Siamo stati davvero una squadra fortissimi!!! |